La scarpa che indossi è speciale: è una calzatura di sicurezza.

Prendiamo, ad esempio, le bellissime Mercury, la calzatura Exena della serie Gravity 0, che trovi qui e nei nostri punti vendita di Passo di Riva e Valdagno e vediamo a quali caratteristiche risponde. La MERCURY S3 ESD SRC Gravity-0 di Exena, è una calzatura di Sicurezza (S) che implementa ai requisiti di base altri di “grado” 3. Oltre al puntale di Alluminio a 200 Joule, resistente cioè a 20 kg da un altezza di un metro, la marcatura S3

La scarpa che indossi è una scarpa speciale! È fatta per farti stare comodo e sicuro ma anche per proteggerti durante il lavoro.

È la tua scarpa professionale, la calzatura antinfortunistica che risponde a rigorose norme che la classificano secondo l’ambito di utilizzo. 

Le Normative UNI EN ISO

Le scarpe antinfortunistica nei suoi caratteri generali, sono espressamente disciplinate dalle norme UNI EN ISO 20345:2012* per le calzature di Sicurezza, la EN ISO 20346:2014 per le calzature di Protezione e la EN ISO 20347:2012 per quelle Professionali.

Tutte queste scarpe rispondono ai requisiti richiesti dalle loro specifiche attraverso test e metodi di prova descritti nella UNI EN ISO 20344:2012.
Va da sé che quest’ultima normativa è da considerarsi come punto di partenza per stabilire la rispondenza ai requisiti di base di ogni calzatura antinfortunistica che indosserai.

*dal primo aprile 2023 è sostituita dalla UNI EN ISO 20345:2022

UNI EN ISO 20345:2012

Con la norma UNI EN ISO20345:2012 si vanno a classificare le “calzature di sicurezza” per usi generali, ovvero per “rischi meccanici“, “resistenza allo scivolamento“, “rischi termici” e “comportamento ergonomico“.

Queste scarpe recano nella loro descrizione la lettera S, che sta per “Safety”, “Sicurezza” appunto.

Le calzature marcate con la lettera S, sono tutte dotate di puntale testato a resistere, senza rompersi, alla caduta di un peso da 20 kg. ad un’altezza di un metro,

il valore certificato da questa prova, viene espressa in “Joule“. In questo caso: 200 Joule.

UNI EN ISO 20346:2014

Le UNI EN ISO 20346:2014 sono le scarpe marchiate con la lettera P (Protective).
Anche queste sono dotate di puntale di rinforzo ma con un grado d resistenza inferiore.
La prova di resistenza certificata è pari a 100 Joule: 20 kg da mezzo metro in altezza.

Va notato che questo tipo di calzature, oggi, non trovano più grande diffusione in quanto le nuove tecnologie sono in grado di garantire protezioni maggiori con materiali più leggeri, regalando alla scarpa, quindi, anche un maggiore confort.   

UNI EN ISO 20347:2012

Ultime di questo primo trio di normative ma non certo meno importanti, sono le scarpe “Professionali” contrassegnate dalla lettera “O“.

Non hanno il puntale e sono adatte, per questo, ai quei luoghi di lavoro non esposti ai rischi meccanici, ovvero dove non si verifica rischio di cadute di pesi ma resta importante prevenire il rischio di scivolamento o di inciampamento.

È una calzatura più leggera rispetto alle precedenti, che trova sempre maggiore diffusione e successo. 

La classificazione dei rischi non si ferma qui.

Esistono molte altre normative specifiche per alcuni settori come, ad esempio, la EN ISO 20349 che integra i requisiti per la Fonderia e la Saldatura.

In questo caso, oltre al rischio meccanico, va verificata e superata la resistenza della tomaia ai metalli fusi.
Il Test prevede che la scarpa venga a contatto con il materiale ad una temperatura di 500° per 6 secondi. Alla conclusione della prova, la fodera interna deve risultare intatta, senza danni.

Scarpe e Stivali Antitaglio, invece, prevedono 3 livelli di Resistenza al taglio delle seghe a catena. Si determinano in base alla velocità della catena.

Classe 1: 20 metri/secondo
Classe 2: 24 metri/secondo
Classe 3: 28 metri/secondo

Per il particolare rischio d’utilizzo, queste calzature vanno abbinate ad indumenti specifici.

Come si "legge" una scarpa antinfortunistica?

EXENA MERCURY S3 ESD SRC

Fermiamoci qui, per ora, con le norme di base per la classificazione dei rischi nelle calzature di Sicurezza.
Prendiamo, ad esempio, le bellissime Mercury, la calzatura Exena della serie Gravity-0, che trovi qui e nei nostri punti vendita di Passo di Riva e Valdagno e vediamo a quali caratteristiche risponde.

La MERCURY S3 ESD SRC Gravity-0 di Exena, è una calzatura di Sicurezza (S) che implementa ai requisiti di base, altri di “grado” 3.

Oltre al puntale di Alluminio a 200 Joule, resistente cioè a 20 kg da un altezza di un metro, la marcatura S3 comprende requisiti supplementari a:
 • parte posteriore chiusa
• antistatica
• assorbimento di energia del tallone
(propri della marcatura
S1)
• impermeabilità dinamica sulla tomaia
(propria della marcatura
S2)
• lamina antiforo
• suola con tasselli o scolpitura.

In breve la Mercury S3 è la somma dei requisiti Base più quelli della S1 ed S2, integrati dal tessuto a perforazione “zero” e la suola con tasselli o scolpitura.
È la marcatura di base più completa che si possa trovare.

EXENA MERCURY S3 ESD SRC

La Mercury della Exena, presenta altri simboli e marchi, come ESD e SRC. Cosa significano?

La sigla “SRC” certifica la Resistenza della Suola allo Scivolamento e per ottenerla bisogna superare entrambe le prove previste per le SRA e SRB.
I test si svolgono con la scarpa in posizione piana e con la calzatura inclinata di 7° verso il tacco, come accade mentre si cammina. Per la SRA si utilizza acqua detergente su un pavimento di ceramica, mentre per la SRB la glicerina su superfice inossidabile.
Per la SRC, come nel caso della Mercury, entrambe le prove sono superate.

La sigla ESD, invece, sono adottate dalle scarpe che sono elettricamente dissipative, ovvero scaricano costantemente al suolo l’elettricità statica accumulata dal corpo. Questo è il tratto distintivo e fondamentale per distinguerla da una semplice scarpa antistatica che reca il solo marchio “A“.

E le caratteristiche che rendono speciale la tua calzatura di Sicurezza, non finiscono qui.

 

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *